Non ho mai dedicato un articolo intero al Festival di Cannes.
Per la verità, non lo farò davvero neanche stavolta. Cannes è la magnifica cornice, lo scenario dove il miracolo accade e io voglio parlare proprio di questo, della giornata più glamour dell’edizione di quest’anno (dal 6 al 17 luglio).
Lo so, sono in ritardo. Ma il susseguirsi di eventi e decisioni legate alla pandemia avanzano a velocità folle e per riconoscerne la portata distopica occorre sangue freddo e tempo.
Le settimane sono state ben movimentate, senza contare gli eventi di Venezia, ora nuova culla anche della moda.
Mettici il raggio scintillante atterrato sulla Croisette nel tardo pomeriggio del 12 luglio per il film The French Dispatch e rimani rimbambita per settimane prima di riprenderti!
Festival di Cannes: Timothée Chalamet è mozzafiato
Non lo dico solo io, è unanime: il red carpet del cast di Wes Anderson, grazie all’entrata in scena dell’attesissimo Timothée Chalamet, è stato il più infuocato di tutta la kermesse.
La parola kermesse generalmente si riferisce a qualsiasi intrattenimento. Ma originariamente in Francia indicava le celebrazioni e le feste solenni (nell’anniversario della fondazione di una chiesa cristiana e in onore del patrono) accompagnate da processioni, mascherate e balli.
Ecco, la sensazione è stata proprio quella di aver assistito ad un’apparizione divina, con tanto di corteo e festeggiamenti intorno ad una figura che brilla di luce propria ed espande energia e positività tutt’intorno.
Finalmente la presentazione dell’ultimo lavoro del regista più hipster ha avuto il suo momento. The French Dispatch era previsto in anteprima al Festival di Cannes dell’anno scorso, poi cancellato a causa della pandemia. Nelle sale italiane invece arriverà il prossimo 11 novembre.
Il cast stellare franco-anglo-americano è un sogno e gli attori presenti a Cannes hanno dato vita ad una colorata premiere ed un’atmosfera unica: dall’incredibile arrivo tutti insieme su un party bus giallo, invece che sulle auto d’ordinanza, all’anteprima mondiale in sala.
Ho seguito tutta la diretta e la luminosa presenza del nostro Elio di Chiamami col tuo nome (e credo proprio che capigliatura e occhiali da sole siano stati una strizzatina d’occhio ai fans del film di Luca Guadagnino).
Una nuova mascolinità più rilassata e dolce
Ah, ve l’ho mai detto che tra i miei adorati c’è anche Adrien Brody (very chic in Dior)? Scusate, ma vi sembra normale amministrazione quest’accoppiata?
I due strafighi spaziali hanno intesa e si sono divertiti a farci sbavare. Roba da star male veramente.
Anche la dea Tilda Swinton non ha potuto che assecondare il carisma splendente e contagioso di Chalamet. Anzi, beata lei, se l’è spupazzato per bene (salvo poi fargli un esilarante scherzetto durante i nove minuti di applausi alla prima del film).
La vicinanza all’eterea co-star, stesso fascino fuori dagli schemi, musa di Guadagnino in Haider Ackermann (interessanti coincidenze), è una bomba! L’impatto visivo cangiante che provocano i due look è ancora più forte e molto couture.
Insomma, è sodato che il ragazzo si muova con la disinvoltura di una rock star e ci sappia fare con gli ammiccamenti a favore di camera. Ma, anche ammesso che sia tutta gigioneria (ovvio, io credo sia tutta spontaneità), tanto di cappello, gli riesce benissimo e l’effetto è adorabile.
Nell’attesa di rivedere Chalamet con i miei occhi, al Festival del Cinema di Venezia, per il film Dune di Denis Villeneuve, vogliamo esaminare anche stavolta nel dettaglio l’outfit tanto arrapante? Eccheccavoli, si tratta dell’uomo più influente in fatto di stile! E ve l’ho già detto giusto in un paio di articoli.
Il signorino ha indossato un glorioso total look firmato Tom Ford PE 2020.
Il completo sartoriale jacquard argento e oro (non a caso è il golden boy più amato del cinema) gli sta a pennello. Tutto è impeccabile e radioso: blazer single-button e pantaloni super slim, camicia alla coreana bianca abbottonata e stivaletti avorio anni ’60.
Tom Ford brilla a Cannes
La scelta cromatica e di stile è geniale. Non solo il metallizzato spiccava sui rigorosi completi scuri dei colleghi, ma signori, un abito così bisogna anche saperlo portare!
Ve l’ho detto, abbiamo assistito a una perfetta performance di stile, feeling e divertimento. Il fascino glam lunare di Chalamet è stato abbagliante e audace, ma dinamico. La personalità giocosa e spontanea, dentro e fuori il tappeto rosso, ha entusiasmato i fotografi e trasmesso beatitudine a noi poveri mortali.
Durante la permanenza a Cannes ci ha poi deliziati con le sue scelte più sportswear, ma deluxe chic, vestendo Ives Saint Laurent e il brand americano In God We Trust.
Tornando a Tom Ford, lo stilista e regista texano e Timothée Chalamet affiancheranno nientepopodimeno che Anna Wintour come co-conduttori del Met Gala il 13 settembre!
Quest’anno l’evento fashion d’America più atteso ha in serbo delle novità. Vedremo se verrà davvero superato il preconcetto secondo cui la moda americana sia sempre e solo emblema di praticità e funzionalità. Forse le percezioni stanno cambiando e non sarà più solo l’estro europeo ad avere qualità emotive ed espressive.
Vi saluto con le parole inaspettate de Il Foglio sul film americano The French Dispatch e poi una clip pruriginosa:
Non è un’ode al giornalismo che fu. La categoria lo ha etichettato così, salvo poi – parliamo degli italiani – lamentarsi che ha troppo di tutto: i film per spettatori adulti ormai non li reggono più neanche i critici. Gli spettatori che amano davvero il cinema ne andranno pazzi. E’ un caloroso omaggio a chi ha storie da raccontare e le racconta bene. In velocità, con riferimenti e citazioni che fanno il film ricco e spumeggiante.
Cin cin, allora!
(D. B.)
Chalamet e Swinton erano il TOP insieme decisamente! Chapeau a Chalamet e a come porta quel completo che un altro qualsiasi comune mortale assomiglierebbe ad un merluzzo al cartoccio vestito così
Ahahahahaha, vero!, grazie
La Swinton stava divinamente e lo stesso Chamalet non scherzava affatto, con il completo da lui indossato. Niente da dire, magnifici entrambi, che riescono a portare con eleganza quanto viene per loro realizzato. Entrambi molta classe!
Chalamet é sempre impeccabile. Ma quello che mi ha maggiormente incuriosito é il trailer film.
Io ammetto la mia estrema ignoranza perché non so chi sia Chamelet, o meglio non lo sapevo. Non ho seguito il festival ma trovo che effettivamente il ragazzo abbia stile. E anche io adoro Adrien Brody!
Anche io ho un debole per Adrien Brody. Con Chalamet e Swinton devo dire che il film mi intriga particolarmente.
amo molto guardare il festival di Cannes proprio per vedere la moda che lanciano su quel red carpet
Mentirei se ti scrivessi che non aspettavo di leggere questo articolo! Ti giuro, ad ogni collegamento, diretta, post etc su Cannes e Timothée mi dicevo: “non vedo l’ora di leggerne su Glamour Agency Blog”. Apparizione divina. FANTASTICA!
❤️
Se non mi sbaglio ne avevi parlato a proposito del film di Guadagnino. A differenza di quest’ultimo, adoro letteralmente Wes Anderson e sono sicura che il ragazzo nelle mani di questo regista, ha tirato fuori il meglio.
Io che confermo l’eleganza di Tilda Swinton e Timothée Chalame perché sono così belli ed eleganti. Amo il tuo articolo!
Chalamet ha stregato anche me per il look e il portamento di un’eleganza naturale. Sarò molto curiosa di seguire il Met Gala!