La violenza non è mai glamour

Mi è stato commissionato questo articolo. Non ero sicura di volermi esporre sul tema delicatissimo di queste settimane, la violenza sulle donne nel mondo del cinema. Inaspettatamente ho avuto carta bianca sull’argomento. Benissimo, posso scrivere liberamente, altrimenti rinunciavo all’articolo.

La violenza è anche nel web

La violenza è anche nel web

In realtà non voglio aggiungere molto altro a tutto quello che leggo e sento da più parti. Si è detto già di tutto, troppo, e poco invece si è fatto concretamente per risolvere la situazione. Purtroppo la maggior parte delle dichiarazioni che sento, alla televisione e tra la gente comune, mi disgusta. Perchè non pertinenti e a loro volta violente. Mi riferisco alle continue insinuazioni di dichiarazione del falso in cambio di notorietà nei confronti delle donne che hanno sostenuto di aver subito violenza.

La voce che tra le tante invece ho individuato come la più opportuna e autorevole in materia è quella dell’avvocato Giulia Bongiorno. Riporto e sposo la sua dichiarazione ‘Chi attacca le vittime è complice’ e tutto quello che ha detto finora.

E’ chiaro che può venire il sospetto che, tra le attrici, modelle e presunte tali che si sono esposte, ci sia qualche furba che cerca pubblicità. Se un dubbio c’è, tale deve rimanere: per quanto legittimo, non dovrebbe prendere parola e il sopravvento rispetto il fatto in oggetto. Come si fa a criticare per il ritardo col quale si denuncia? Meglio tardi che mai, no? Perchè dubitare per forza della loro parola? Vogliamo indurre a non denunciare, perchè chi lo fa viene trasformato in imputato?

E a proposito di imputati, altro discorso è il coraggio o meno di andare fino in fondo, cioè denunciare, oltre che mediaticamente, anche in tribunale. Se già una donna per vari motivi ha timore di farlo, vogliamo infierire ulteriormente dicendole che era meglio se stava zitta, perchè sennò sembra un’invasata?

Violenza in tutti gli ambienti

E veniamo a noi, anche nel mondo della moda possiamo trovare delle insidie. Secondo me il fatto è che quando una cosa ti piace tanto, ti fa sognare, soddisfa la tua vanità, ma è per pochi, chi sta dall’altra parte e ha il potere di darti un’occasione per realizzarla, se ne approfitta. Approfitta della tua forte aspirazione e presume che tu sia disposta a tutto.

Sempre la Bongiorno: ‘Essere poste di fronte ad una alternativa del tipo o fai questo (cosa che non vuoi fare) o avrai difficoltà a lavorare, costituisce una violenza vera e propria, denunciabile. Le vittime, infatti, sono limitate nella loro libertà quando si trovano a dover scegliere quale sia il male minore. In particolare, se sono messe di fronte all’alternativa tra accettare una prestazione sessuale o perdere un lavoro. Non dovete accettare il male minore, non è questa la strada per fare carriera. Ma stiamo attenti perché chi fa la selezione la deve fare con il merito e chi deve cambiare sono gli uomini, non le donne’.

(Qui l’intervista integrale)

(D. B.)

 

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