L’ispirazione glamour che viene dal Giappone

Non sono mai stata in Giappone. Ma prima o poi ci andrò. E’ un paese così diverso dal nostro, ma attraente. I creativi giapponesi sono sempre stati dei rivoluzionari in ogni settore: dal design, all’arte, al fumetto, al cinema, alla fotografia e alla moda. Il loro è un percorso lontano da quello occidentale ed estremamente innovatore.

L’altro giorno mi sono imbattuta per caso nella mostra I say yesterday, you hear tomorrow. Visions from Japan.

Nel bel mezzo del centro di Treviso, esattamente di fronte al Duomo, ci sono le ex prigioni asburgiche. Sì, c’è un bellissimo edificio, ora adibito ad esposizioni d’arte, dove tempo fa evidentemente il regime austriaco esercitava il suo potere nell’amministrazione della giustizia. Non ne conoscevo l’esistenza, forse perchè l’ubicazione non è proprio a portata della piazza, ma rientrante, dopo un cortile. Le carceri della città dunque, prima di Santa Bona, erano qui, dal 1830 fino alla seconda guerra mondiale.

Ebbene, ero di fretta, mi scadeva il disco orario, ma, attratta dal cartello della mostra e dalla disimpegnante dicitura Free entry, un giro veloce tra le suggestive gallerie l’ho fatto.

Il Sol Levante a Treviso: esuberanza cromatica e insieme eleganza formale e meditata

Interessante la riqualificazione dell’edificio ad opera di Tobia Scarpa, ma anche l’allestimento e le opere: si tratta della parte di collezione Imago Mundi proveniente dal Giappone formata negli anni da Luciano Benetton. Ho capito sul posto che le prigioni sono la sede di questo grande progetto di arte contemporanea promosso dall’imprenditore trevigiano che ha coinvolto nei suoi viaggi nel mondo, in modo volontario e senza fini di lucro, artisti affermati ed emergenti di differenti paesi. Ognuno ha realizzato un’opera con l’unico vincolo del formato 10×12 centimetri.

Attraverso questo viaggio in Giappone della collezione Imago Mundi, e, per la prima volta, le collezioni Hiroshima/Nagasaki e Ainu, la mostra esplora e rivisita il passato per immaginare il futuro. Prende le mosse dall’inizio dell’era atomica, per giungere fino ai giorni nostri e andare oltre, svelando i molti modi in cui l’arte contemporanea giapponese interpreta il dialogo tra natura, tecnologia, tradizione e tempo.

La mostra sarà esposta fino al 4 novembre, fateci un salto.

Anche la moda in Giappone affronta il dialogo tra memoria e avanguardia

Kenzo e Issey Miyake per primi, fin dagli anni ’70, sono diventati il simbolo di una nuova generazione di fashion designers. I loro abiti hanno disegni e colori sgargianti e forme innovative, pur restando ancora nei canoni dell’estetica tradizionale. Dando uno sguardo alle collezioni, questa è la P/E 18 di Issey Miyake:

Il vero cambiamento strutturale delle forme, dei tessuti e dei tagli risale agli inizi degli anni ’80 con Rei Kawakubo e Yohji Yamamoto. Loro hanno sconvolto ogni normale struttura di abito. Hanno creato una moda che è stata definita minimale, ma in realtà di minimale ha poco. E’ essenziale, ma estremamente carica di dettagli e ricca nelle forme. Ridisegnano la silhouette della donna, spezzano le regole delle forme degli abiti. Il convenzionale è distrutto e il nuovo è davvero inaspettato. Questo è Yohji Yamamoto all’ultima A/I 18-19:

E questa la proposta uomo, che a me personalmente piace molto:

Non solo nel fashion design il Giappone è stato all’avanguardia. Nella fotografia, per esempio, Hiro (Yasuhiro Wakabayashi), che fece per quasi 10 anni, dalla fine degli anni ’70, le copertine di Vogue Italia, ha un’impronta inconfondibile. Le sue foto sono di forte impatto, surreali e stravaganti molto spesso, ma decisamente eleganti. Utilizza un’illuminazione non comune e dà estremo risalto all’uso del colore:

Non è da meno il cinema con i grandi registi Akira Kurosawa e Hayao Miyazaki. Mi piace ricordare Isao Takahata, ingiustamente meno noto in Occidente: i suoi film sono veri capolavori. Morto qualche mese fa, è stato cofondatore dello Studio Ghibli con Miyazaki. Ci lascia dei lungometraggi di animazione indimenticabili, struggenti e dal forte impegno sociale. Qualche titolo per le vostre serate a casa: Pioggia di ricordi, Pom Poko, Una tomba per le lucciole.

Buone visioni ragazzi!

(D. B.)

 

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